Chi seguiva al tempo il vecchio blog sa del mio pessimo rapporto con la festività di inizio/fine anno. A parte l’assurdità di festeggiare il temo che passa, a parte che non credo abbia alcun senso aspettarsi nulla da un anno che si avvicina. E’ una convenzione il tempo, è una convenzione lo spazio, è uno sforzo quasi disumano strascenderli, ed io oggi proprio non ce la faccio. Come se tutte le crepe sul mio edificio esistenziale iniziassero a stridere sinistramente e simultaneamente, un sogno che inizia ad avvolgersi su se stesso, impotenti pensieri e viscose riflessioni. Voglio che finisca questo malessere, voglio che terminino i pensieri macilenti, che si sedino le voragini. Di quest’anno non mi importa. Chissà perchè mi sono messo a riascoltare i Nirvana.
Mese: dicembre 2011
A Black Beginning
Quello che potete leggere prima di questo post è il contenuto del blog www.xerosignal.splinder.com ovviamente i post sono stati inseriti alla rinfusa, complice un’incasinatissima operazione di importazione del blog, che non è ancora chiaro se sia andata a buon fine. In realtà il blog era inattivo da un po’ a causa degli sconquassi emozionali del suo titolare, della sua scarsa voglia di esprimersi e condividere, sfoghi idee e quant’altro gli potesse venire in mente.
Ora sento che la voglia di scrivere e di mandare al diavolo l’espressività di plastica, sta ritornando, ma per ora ciò che andrebbe scritto è troppo falsato dalla particolare situazione nella quale mi trovo ed ecco qui un breve post di introduzione a questa nuova creatura, abbia essa funzione di semplice archivio del passato, oppure sia davvero un inizio di qualcosa… l’indecisione non mi divora, l’ansia sì.

TRIBUTE
How many times can they fill me with lies and listen again
Twisting the truth and they’re playn’ around with my head OK
The things they will do and the things they will say
When they don’t really understand
Tears fill my eyes when I hear all the cries
For the reason today
And they don’t really know even that they’re talkin’ a bow
And I can’t imagine what empty heads can achieve
Leave me alone don’t want your promises no more
‘cause rock’n’roll it’s my believe to need my love
Won’t ever change, may think it’s strange
You can’t kill rock’n’roll it’s here to stay
Looking through eyes of time mirrors reflecting their stories untrue
Promises, promises, telling me all of my glorios overdue
How many times have I heard it before
And I’ll probably hear it again
King of a thousand knights, pown in a table right
Losing to you
And they don’t really know even that they’re talkin’ a bow
And I can’t imagine what empty heads can achieve
Leave me alone don’t want your promises no more
‘cause rock’n’roll it’s my believe to need my love
Won’t ever change, may think it’s strange
You can’t kill rock’n’roll it’s here to stay
Even the rhumes that they give me in times of confession
Ain’t true
Out come is obvious all for them none for us meaning you too
The things they will do and the things they will say
When they don’t really understand
Fear of rejection I need their protection
I’m making and stand
And they don’t really know even that they’re talkin’ a bow
And I can’t imagine what empty heads can achieve
Leave me alone don’t want your promises no more
‘cause rock’n’roll it’s my believe to need my love
Won’t ever change, may think it’s strange
Leave me alone don’t want your promises no more
‘cause rock’n’roll it’s my believe to need my love
Won’t ever change, may think it’s strange
You can’t kill rock’n’roll it’s here to stay
I’m born to rock’n’roll, I’m here to stay
["You can’t kill rock’n’roll" da "Diary of a madman" 1981, senza ombra di dubbio una delle mie canzoni preferite in assoluto, pelle d’oca ad anni ed anni di distanza… Grazie Randy!!!]
Trojan horse blues
Mi scuso solennemente con le migliaia di utenti in attesa di un qualche aggiornamento a questo segutissimo blogghe, purtroppo ho avuto a che fare con un virulentissimo trojan horse che mi ha forzato ad eseguire una bella spianata dell’ HD. Amen. Intanto però oggi ho aderito attivamente alle nerd wars incitate dal Roarche… paggeggiavo tranquillamente per le strade del mio paesino, solitamente deserte, quando -con "reign in blood" nelle cuffie- mi sono lanciato in un pauroso urlo: "ANGEL OF DEEEEATH!!!!" non accorgendomi per altro di essere ampiamente osservato… ahahah hanno fatto delle gran facce i due malcapitati cha hanno assistito alla performance del sottoscritto, la popolarità cresce e la lira si impenna! Pensateci la prossima volta che avrete la presunzione di sentirvi al sicuro… per ogni deficente maschio alfa, c’è un piccolo nerd incazzato abbestia… e a volte si fa sentire…
The missing link
Tra i links che vedete nella colonna a sinistra ne manca uno che avrei davvero voluto mettere. Purtroppo non è più possibile, perché il gruppo in questione ha fatto perdere le sue tracce da qualche anno. Erano diventati un po’ gli idoli miei e del mio meccanico di fiducia e violentato le orecchie di alcuni nostri amici (tra cui il Roarche) che poi si sono rifiutati di parlarci assieme di nuovo. Verso la fine degli anni 90 (quand’è che ritornano?) le nostre orecchie furono sconvolte da un devastante mix di noise-sludge-doom-core, chi deliziava le nostre orecchie con tale mefitica mistura era un gruppo americano (poi entrato nel rooster della mai troppo elogiata Relapse records) che risponde al nome di NIGHTSTICK! Il primo contatto con tale entità avvenne al salone del vinile e cd che si tiene in appositi capannoni a poca distanza da Linate. Avevamo letto le recensioni ed il meccanico si decise ad acquistarne il secondo lavoro, dall’eloquente titolo “Ultimatum” … arrivati a casa lo ascoltammo di getto e ci venne il mal di testa… capimmo immediatamente che erano il gruppo che faceva per noi. Brutti, sporchi e veramente malati! Con un jolly da giocare non da poco, perché il loro quarto elemento era un Clown di nome Padoinka che catturò subito la nostra curiosità ed attenzione soprattutto perché sul cd stesso c’era stampigliata una esilarante sequenza nella quale il nostro si esibiva in una performance tossica (comprate il cd se volete saperne di più). Poi venne “Blotter”, il cd che i nostri incisero in prima di “Ultimatum”, lo trovammo a Torino durante uno degli innumerevoli tours “a fare la spesa” di cd, vista la enorme gamma di cd reperibile qui in provincia (no comment!)… ed anche lì chicche a non finire a partire dalla copertina (quando si dice la gente malata yuhuuu!) o una mastodontica versione di “Set the controls for the heart of the sun” letteralmente messa sotto i cingoli di un rallentatissimo (e rumorosissimo) suono distorto, con tanto di break centrale dove si sente chiaramente qualcuno che accorda le sua chitarra… geniale! Poi il capitolo finale “Death to music” (esplicativo no!?) che, nonostante avesse avuto il grande merito di restituirceli in una forma discreta, mi mette addosso un po’ di tristezza perché poi ne abbiamo perso le tracce. Sono nate innumerevoli gags sui Nightstick e su Padoinka, ed i loro riffs sono stati cantati con improbabili distorsioni vocali alla fine di serate particolarmente ricche dal punto di vista etilico… come è giusto che sia. WEYMOUTH ROCK RULZ!
Genital Grinders
Uso un titolo dei Carcass per dire senza mezzi termini BASTA agli spots pubblicitari dei “numeri trova-numero”. Non se ne può più! In un mese siamo stati letteralmente bombardati da queste pubblicità, hanno iniziato i due biondo baffuti e poi valanghe di pubblicità loro e della concorrenza, pare proprio che sia l’ultima frontiera del business… tutti ci si buttano a pesce, ed agli utenti non resta che sorbirsi questo tentativo di invasione mediatica. Prima o poi finirà, come ogni cosa che va a ondate (fanno eccezione i reclame della telefonia mobile che da anni non sono riusciti comunque a convincermi ad acquistare uno di questi aggeggi infernali, nonostante lo sfoggio di testimonial della, quasi sempre, dozzinale e scontata avvenenza) ma intanto ognuno si deve sorbire la sua fetta di advertising… e farsi giustamente devastare dalla noia (contrariamente a quanto si possa supporre c’è un numero di persone immune alla ripetizione ossessiva di un messaggio, che finisce per diventare ostile quando si raggiunge il limite di sopportazione… fino al punto di rinunciare all’informazione) senza che qualcuno intervenga a protezione di milioni di coppie di zebedei. Inoltre, personalmente, non sono mai ricorso a questo tipo di servizio in passato e non vedo perché dovrei farlo in futuro quando esiste internet…. Nel tentativo di sottrarmi alla noia ho anche stilato una classifica di questi spot: all’ultimo posto quello dall’immagine pseudo anni-60 che sembra la sagra dello scontato, dove l’unico elemento distintivo è dato dalla fascinazione vintage che pervade le scene… decisamente poco. Mentre i meno peggio sembrano essere i due pupazzi rossi, formati da una doppia sfera pelosa con braccia e gambe… non per altro, ma perché mi hanno ricordato i muppets per le fattezze (W animal!) occorre ricordare però che se Gerda farebbe fatica a mangiare un maiale, a meno che non si trattasse di Miss Piggy, io sono e rimango un vegetariano convinto e spero di poter evitare di rivolgermi a quei servizi…
[tra l’altro le due sfere rosse sono eloquenti quanto a infiammazione e crescita abnorme]
…e adesso vedetevela con loro…
SUFFOCATION PIERCE ‘EM ALL FROM WITHIN!!!