Paesaggio opprimente
Il mondo intero mi appare come un paesaggio opprimente, sormontato da nubi plumbee ed impenetrabili, permeato da un’atmosfera contaminata da visioni di abominio conficcate tra le pieghe del cervello, incastrate a forza tra le rocce delle vette fino ad ora vergini e inavvicinate. In passaggi impervi si occultava l’innocenza, in zone inaccessibili si conservava l’aria pura… di tutto questo non vi è più traccia alcuna…. Ogni cosa sta subendo un processo di deterioramento il cui puzzo mi serra la gola. Contorsioni intrise di un’ agonia indicibile. Urla disperate che si levano dalle fosse squarciando l’aria in fiamme. Cadono gli ultimi brandelli di civiltà, sotto i colpi del degrado strisciante delle anime perse, il cui canto abbraccia la follia e si unisce in una nenia nauseante, in un coro di condannati. Solo, con la consapevolezza di non poter resistere… al sole che brucia ogni cosa e non tramonta mai. Saluto l’alzarsi della marea…
The tide
Where are they now?
They are gone
I saw them run
Run to the sea
Under the waves all has been said
They voices are free
Free from the sun’s stare
Free from the noise of lost souls
An exiled sound washed in with the tide
Their voices are free
Free from the sun’s stare
Free from the noise of lost souls
On the waves their voice carries on.
[Neurosis da “A sun that never sets”, Relapse 2001]
bella giornatina eh?
…Sgamato in paranoia piena…
Non c’è altro.
La visione continua.