
Per chiunque fosse preoccupato di ricevere notizie circa il mio lato estremo dal punto di vista musicale, stia tranquillo: benché appaia solo saltuariamente su queste pagine è in forma ed assetato di tenebra.
Se nel passato decennio ci sono stati due gruppi in grado di soddisfare questa sete sono stati esattamente gli Unearthly Trance e gli Electric Wizard. I primi mi atterrarono letteralmente con il loro esordio “Season of Seance, Science of Silence” nel lontano 2003 quando ero ormai convinto che l’eredità di gruppi marci come Winter, Decomposed, i primissimi Paradise Lost e My Dying Bride nessuno sarebbe mai stato in grado di raccoglierla, “Raised By Wolves” mi colse come una mazzata in pieno volto e rimasi tramortito ed abbagliato da cotanta insondabile profondità per un bel pezzo. Gli Electric Wizard avevano punti di riferimento molto più indietro nel tempo ma difficilmente sarà possibile trovare dischi doom di maggior valore di “Come My Fanatics” e “Dopethrone” nello scorso decennio. Adesso i tre americani, dopo aver lasciato ufficialmente le scene, hanno unito le forze con l’ex EW (ora nei Ramesses) Tim Bagshaw per riportare sulfurei miasmi e oscurità impenetrabile nuovamente sulla scena e da protagonisti.
Non si tratta di una mera somma delle parti, piuttosto di un lavoro nel quale entrambi scarnificano il suono delle bands madri: i primi togliendo le divagazioni velocizzate dal vago retaggio hardcore (ebbene sì, ci sono punti di contatto fra i due generi), il secondo spogliandosi dei panni settantiani. Tutto questo per ritornare alle origini del death/doom, un po’ come gli UT degli esordi, dopo un singolo apripista, si lanciano diretti e fieri verso la prova sulla lunga distanza. E non tradiscono. Ryan Lipynsky compatta il suo gruppo ed invita ogni adepto a fissare l’abisso dritto nel cuore e a lasciarsi atterrare da un suono greve e perverso nella sua marcia. Dall’ascolto di questo esordio rilasciato dalla sempre presente Relapse Records non si ricavano particolari evoluzioni del suono, quasi che la devozione all’oscurità non ammetta deroghe o concessioni di sorta, i brani portano su di sé tutto il peso di suoni grevi e oppressivi che suonano quasi da monito ai non iniziati: non avvicinatevi o ne pagherete il fio!
Eppure, come ogni abisso che si rispetti, possiede un fascino magnetico, un’attrazione ignobile per chi si lascia avvicinare. Come non farsi ammaliare da un simile colloidale concentrato di malsana pesantezza e sinistre litanie che trovano risposta solo in inospitali meandri della mente? Personalmente non ho dubbi e, ora che al quartetto si è unito anche Stephen Flamm dei Winter, il quadro sembra completo per permettere a nuovi monoliti neri di emergere sulla terra o a Cthulhu di risorgere.
Quando il gioco si fa duro, hehe… prontissima a pagare il fio: tempo qualche ora (ogni tanto devo tornare pure io coi piedi per terra 😉 ) e mi sento i due pezzi che hai segnalato. Poi, vai a saperlo, magari mi piacciono (non ci crede nessuno) e mi butto sulla discografia completa 😛
«… l’eredità di gruppi marci come Winter, Decomposed…»: un nome, un destino 😉
… Beh essendo questo il loro esordio, direi che buttarsi sulla discografia completa non sarebbe nemmeno troppo dispendioso 😀
Tuttavia sono assolutamente sicuro che non facciano per te ahahah… in realtà visto che lo dici tu mi piace pensare che ci sia qualcuno coi piedi in aria, visto che io vado matto per questi manigoldi che più che farmi tenere i piedi per terra, me li fanno tenere sottoterra 😀
Ehm… intendevo la discografia delle varie parti da cui è nato il progetto (se non si è capito mi sto arrampicando sugli specchi 😛 Ma tanto sappiamo che – oltre ad essere musicalmente assetato di tenebra – sei buono, comprensivo e perfettamente conscio che questo non è pane per i miei denti 😉 quindi chiuderai un occhio sulla mia svista e sui miei tentativi di ascolto 😀 )
A dire la verità l’ho fatto rilevare come se fosse una battuta di spirito, senza voler essere severo, ci mancherebbe 🙂
Però potremmo senz’altro accordarci per una comprensione reciproca visto che sicuramente posso commettere sviste BEN PEGGIORI quando mi avventuro io nei tuoi territori 😉
Ma sì, l’avevo capito che era una battuta 😀 Comunque accetto volentieri per l’accordo – ma vai tranquillo che non puoi fare peggio di un tizio che qualche giorno fa mi ha detto: “Ma dai, Pastorius è morto? E’ cosa recente allora, non lo sapevo…” 😀
😀 😀 😀 a me è capitato che una bassista, che poi è stata privata di questo titolo, abbia confuso il buon Jaco con Pistorius, l’atleta disabile …e dentro di me ho sentito lo spirito della Sora Lella che mi diceva: “Ah ‘nammo bene… proprio bbene!!!”
Radiata dall’albo dei bassisti, al volo! 😀