Il CD da viaggio è un’entità strana… difficile da descrivere nelle caratteristiche peculiari. Non deve essere troppo nuovo, di solito le melodie conosciute aiutano mentre si sta guidando: un sottofondo familiare ed amico ti accompagna senza rapire la tua attenzione, nemmeno essere troppo violento o aggressivo: segue la strada e le sue curve senza aggiungere spigoli. Se ne sta lì, in sottofondo, risvegliando ricordi, stimolando i sorrisi, magari facendoti cantare, cosa che aiuta sempre il morale, oltre ad alleggerire la noia eventuale. Ci sono molti titoli che mi vengono in mente, chessò “Songs For The Deaf” dei Queens Of The Stone Age che già di per se’ simula una ipotetica stazione radio, oppure magari le atmosfere oniriche e dilatate di un “Wish You Were Here”, o qualcuno di quei CD composti da un unica traccia dalla durata lunghissima, tipo il bellissimo “Flood” dei Boris. Tuttavia è molto più facile ricadere nella tipologia “raccoltona” o disco dal vivo… niente male un viaggio con un “Remasters” o un “Live After Death” assolutamente nostalgici entrambi. Ecco io di solito non amo particolarmente i dischi dal vivo ma, stranamente, la tipologia si presta benissimo al viaggio.
Perché sono brani conosciuti ma magari riarrangiati, togliendo un po’ di “già sentito” agli originali. Strano a dirsi, almeno per i miei standards, il mio CD da viaggio preferito è un disco dal vivo registrato in occasione di un ciclo di trasmissioni intitolato “Acoustica”, in onda nell’ allora Videomusic, in un periodo (1994) nel quale gli unplugged avevano davvero preso piede, a partire dai Tesla, per finire con Nirvana ed Alice In Chains, e rende stranamente alla perfezione un lato, solo in superficie calmo, dei suoi autori: i CSI.

Il disco si intitola “In Quiete” e propone una selezione di brani da “Ko De Mondo” (magistrali le versioni di “Memorie Di Una Testa Tagliata”, “In Viaggio”, “Del Mondo”), alcune canzoni dei CCCP (“Depressione Caspica” criminalmente tagliata fuori) e due rifacimenti: uno di Battiato (escluso dal CD anch’esso) e uno dei Marlene Kunz, “Lieve” che, rifatto dal gruppo di Zamboni, aiuterà ulteriormente l’ascesa del gruppo piemontese. E’ stato la colonna sonora di mille viaggi, anche quando era ancora sottoforma di nastro magnetico, un fedele compagno incurante del tempo e delle stagioni musicali, nonché la testimonianza di un grande gruppo che fu e che continua a vivere anche in quelle note…
« Quanta violenza può contenere un soffio?
Quanta disperazione un sussurro? In quiete non è come dire relax. Credetemi. »
G.L. Ferretti
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=WI5E4Nv0YZg]a chi interessasse i C.S.I., o chi per loro, stanno per ristampare il loro catalogo (“In Quiete” compreso) su vinile, informazioni cliccando qui