
Mi sono trovato davanti alla pagina bianca diverse altre volte e, in alcuni casi, mi sono sentito a corto di argomenti. Gli argomenti, per quanto mi riguarda, derivano dal confronto tra la realtà e ciò che ne ricavi osservandola. Deriva dalla capacità di osservazione e, poi, da quella di relazione, l’essere in grado di proferire parola. Occorre mettersi in gioco, formulare un’opinione che sia coerente con il proprio modo di porsi nei confronti della vita. Non solo chi produce arte si mette in gioco, si mette in gioco anche chi ne fruisce, sia pure all’interno di un immaginario architettato da terze persone. Per questo sono rimasto a corto di argomenti, perché, in questo momento, interrogarmi mi mette ansia, confrontarmi apre le porte all’angoscia e non mi va di farlo.
Lo so che è la tecnica dello struzzo e che se uno nasconde la testa sotto la sabbia la realtà non scompare. Ma è come se tutto si fosse cristallizzato in un attimo, come se le attese avessero trascinato il futuro nel buio oltre la tela tagliata di Lucio Fontana. Ho messo alla porta anche la musica e la sua carica di estasi dionisiaca, perché, in questo momento non voglio vedermi le note danzare davanti ai timpani, non voglio che un testo rimbalzi nella mente o un giro di basso mi chieda di essere abilmente mimato. Non voglio che alcuna sensazione si possa legare, nei ricordi, con questo momento, non voglio portarmelo dietro quando sarà finito. Estinguiti maledetto!
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Per motivi diversi, anche a me è capitato di restare a corto di argomenti… Ti auguro che questo periodo passi, ma vedrai che non c’è neanche bisogno di augurarlo: tutto passa 🙂 Aspetto nuovi post!
Grassie 🙂