Un ricordo presente ed una serie di piagnistei

Ogni anno in estate riesco a farmi nuovi nemici, essendo uno di quelli che questa stagione proprio non la soffre, non l’ha mai sofferta e non la soffrirà mai. Il che, in realtà, significa che la soffro da morire. Non sopporto il caldo, l’invasione di insetti, l’essere appiccicaticcio e l’aria condizionata in macchina, le orde di tamarri che evadono dallo zoo. Buttiamoci sopra la scarsa tolleranza per il sole, causa di ustioni, eritemi ed epistassi varie, l’allergia alle punture di api e derivate, che potrebbe causarmi anche una non richiesta dose di adrenalina in più, l’umidità e l’assenza di un filo di brezza che potrebbe dare anche un minimo di sollievo. La camera da letto che diventa un forno. Le piogge torrenziali che si arrestano brutalmente spalancando la via a pollini in quantità che mi tartassano gli occhi, solcati da mille rami rossi e gonfi.

 Dio quanto ti amo, non è possibile

Lamentarsi, sempre e comunque, non riesco a fare altro. Ed anche questo contribuisce ad aumentare il mio fascino e la mia inclinazione naturale alla vita sociale. E la lira si impenna. Ah no, nemmeno quello.

Sembra quand’ero all’oratorio con tanto sole, tanti anni fa

Purtroppo però il prete non era lì per chiacchierare ma per proibirci di vedere una delle partite di calcio più coinvolgenti di sempre con ben tre capovolgimenti di fronte ed un accesso alla semifinale mondiale. Sembravamo Fantozzi e colleghi durante l’ennesima proiezione forzata de “La Corazzata Potëmkin”: voci impazzite ed incontrollate. Adesso il calcio non lo sopporto. E questo mi fa venire in mente che, crescendo, si inizia una spietata selezione delle cose alle quali portare attenzione e, se generalmente giudico questo processo un bene, bisogna anche dire che, a lungo andare, si innesca un processo di “spegnimento automatico del cervello” che qualche volta finisce per falcidiare anche cose che generalmente meriterebbero un’attenzione maggiore. Ci mancava anche questa. Devo essermi perso qualcosa.

For a minute there, I lost myself.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=IBH97ma9YiI]

Karma Police è una canzone che so a memoria grazie a mille cantate tra amici, chitarra e voce, l’ho imparata in ritardo sul resto del mondo e mi ricordo ogni strofa, ogni pausa ed ogni variazione di tono ed anche molti dei momenti legati alla sua esecuzione. Pur non essendo un estimatore particolare dei suoi esecutori rappresenta una sfida ad essere cantata, una sfida che vinco e perdo, un ricordo presente.

Autore: nxero

Free Spirit, Metalhead with a head, Vegetarian, Nonconformist, Misanthrope, Agnostic, True to myself only. I don' eat zoomorphic cookies too...

2 pensieri riguardo “Un ricordo presente ed una serie di piagnistei”

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