Cosa spinge un quasi settantenne su un palco a cantare e suonare? Cosa spinge due persone a prendere mezza giornata di ferie farsi due ore in automobile all’ andata e due al ritorno, quando il giorno dopo sanno già che sarà una giornata infinita al lavoro? Uno potrebbe dire i soldi in un caso e la follia in un altro, possono essere risposte vere, ma nella realtà mi piacciono poco: la verità e che sono tutti e tre prigionieri del rock’n’ roll. Solo questo. Semplicemente questo.
La verità è che alle loro venerande età non si sono ancora arresi a chi li vorrebbe vedere spegnere i loro amplificatori. La verità è che non si sono ancora arresi a chi li vorrebbe gettare via le chitarre, vere o fatte d’aria che siano.
Neil Young arriva a Barolo, in mezzo ai vigneti del piemonte. Il piccolo paese è già sufficientemente invaso quando arriviamo sul posto, di certo il rocker che si esibisce stasera rappresenta una parte importante dell’evoluzione stessa della musica “popolare”. Io però non sono un suo fan sfegatato, i fan sfegatati sono una brutta bestia, se ne stanno a riempire pagine e pagine sul fatto che la scaletta non abbia risposto alle loro aspettative, cavillano sui componenti della band e fanno costantemente a gara a chi ne sa di più sul loro idolo. Ovviamente sono stato ( e sono tutt’ora posseduto) da questo demone ma non nel caso di rocker Young.
Quindi, come dire, sono prigioniero del rock’n’roll ma libero di vivere la serata con leggerezza. No, non è del tutto vero, il mio cuore segretamente spera che faccia “Danger bird”… ci spera sul serio e alla fine dovrà accontentarsi di quella che esce dalle casse dell’auto dell’amico/compagno di sventura. Pazienza, è un attimo la durata del rimpianto.
Per il resto mi godo le dolci colline pervase di viti, l’atmosfera del concerto dopo tanto, tantissimo tempo. La pioggia, costante di questa estate, rischia seriamente di rovinarla quest’atmosfera… mezz’oretta di rovesci si abbattono su di noi, lasciando, fortunatamente, il campo alla musica.
Quel suono di chitarra e quella voce, possono davvero renderti piacevolmente prigioniero, sia che cerchino un cuore d’oro o che soffino nel vento, la magia è intatta. Il cielo, l’anima ed il rock’n’roll.




Per chi non lo sapesse Neil Youg e Jim Jarmusch sono grandi amici. Oltre che prigionieri.