Avete mai suonato in una jam session? Io non sono un musicista tuttavia mi diletto a suonare completamente a caxxo con un amico e, anche se ultimamente non siamo riusciti quasi più a farlo, lasciando andare gli strumenti si provano certe sensazioni che è difficile descrivere. E se siamo riusciti a farlo noi che non siamo capaci, riesco a malapena ad immaginare cosa può succedere con gente che, invece, è sul serio in grado di tenere uno strumento in mano.
Ci ha letto qualche recensione qui sopra sa che di solito non amo i dischi strumentali e monotraccia (o quasi). Mi tocca fare un’eccezione questa volta. Sarà che qui si percepisce veramente il feeling tra i musicisti, una cosa che, generalmente, è molto difficile da riscontrare in dischi del genere che finiscono per essere (almeno per me) oltremodo prolissi e noiosi. Mi sovvengono solo pochi (grandissimi) dischi in grado di reggere il peso di un’unica traccia lunga quanto tutto il disco magari “Flood” dei Boris, “Dopesmoker” degli Sleep e “Jesus blood never failed me yet” di Gavin Bryars, già il disco “postumo” dei Pink Floyd “The endless river”, con tutto il suo carico emotivo, fa molta fatica. Se poi si tratta di un disco puramente strumentale diventa ancora più difficile.
Eppure qualcosa si muove in california.
Sarà che è un po’ la patria di tutto questo, con il deserto sempre in prima fila a muovere le cose, sotto cieli assurdamente stellati e cieli tersi, in terre nelle quali letteralmente si può perdere qualsiasi orientamento.
Fino a ritrovarsi in Giappone, dall’altra parte della terra per assistere ad una parata notturna di mille demoni. Dev’essere ciò che è successo agli Earthless, mentre suonavano questo ispiratissimo disco, in una sessione infinita, lunga forse più di una notte.
Un disco magico. Forse difficile da ascoltare visto il poco tempo che ognuno di noi ha ogni giorno ma, una sera, una volta ogni tanto, spegnete tutte le luci, snobbate netflix e tutti quanti, sedetevi comodi ed ascoltate questo disco scacciando ogni altro pensiero. Vi farà bene.
Come un disco del genere riesca ad uscire su nuclear blast è un mistero.