Gatti
Nora In The Sky With Diamonds

Qualcuno si chiederà se ci risiamo coi quattro di Liverpool: solo per il titolo. Il prossimo sarà un periodo davvero duro ed impegnativo, starò poco a casa e molto in giro, non avrò molto tempo per tante cose (questo blog incluso) per almeno un mese. Credo che ne valga la pena, altrimenti non lo farei. Credo che mi serva provare ad impegnarmi seriamente in qualcosa adesso, dopo aver fatto il ribelle per tanto tempo. E’ un’esperienza, qualcosa che voglio fare, un’opportunità che posso finalmente provare a cogliere. Questo non significa che non sarò più io, significa solo che farò esperienza, che farò qualcosa di nuovo.
Mi mancheranno tante cose della mia casa, che, inevitabilmente, finirà per diventare una sorta di albergo. Mi mancheranno tante cose, ma dico così solo perché devo generalizzare. In realtà quello che mi mancherà non saranno affatto “cose”, saranno affetti, e tra questi c’è anche la piccola Nora. Che poi tanto piccola (coi quattro chili abbondanti e la sua personalità esuberante) non è.
Lei è la felina di casa. Ovviamente è molto più di questo. E’ anche la prima felina che ho allevato io in prima persona, non senza aiuto certo, ma l’ho davvero seguita fin da cucciola. Arrivò, preceduta da strazianti miagolii, saranno tre anni il maggio prossimo, dentro uno strano trasportino, fatto a borsa, ma con le grate. Era impacciata, con un pelo ispido e indefinito, come anche il colore dei suoi occhi: era come se fosse un abbozzo di gatta, come se fosse una sorta di disegno preparatorio, uno schizzo del dipinto che diventò poi.
Ovviamente questo rendeva impossibile non adorarla.
Dopo un piccolo incidente, dovuto principalmente al fatto che non avevamo davvero adeguato le casa alle sue esigenze, decisi che avrebbe dormito in camera con me dentro al trasportino, non tanto per tenerla in gabbia ma per evitare che potesse farsi male. Pensai che sarebbe stato un fallimento: non puoi ingabbiare uno spirito libero, per quanto mi renda conto che sia il solito stereotipo sui gatti, comunque è vero.
Nonostante questo, lei dormiva placida dietro la grata, nonostante le mie mille paranoie. Se peccassi di presunzione, mi azzarderei quasi a pensare che abbia rinunciato ad un po’ della sua libertà per me. E’stata gentile. Gentile a dormire tutta la notte e ad aspettare che mi alzassi per mettere fuori una zampa e farmi ciao. E quel ciao mi faceva venir voglia di alzarmi nonostante dentro di me ogni fibra volesse rimanersene nascosta dal mondo e non affrontarlo. Sì limitò a darmi una zampa. Ma contribuì a tirarmi fuori dal torpore che ogni tanto ci avvolge, quando rimaniamo senza difese innanzi al mondo.
A me toccò invece di rinchiuderla in casa per sei mesi su indicazione della veterinaria sadica anche se a ragione, con tutte quelle nuove malattie che i felini si trovano a dover affrontare oggigiorno. Non fu un gran ringraziamento da parte mia, ma spero di averlo fatto per il suo bene. Le diedi poi il nome della protagonista del dramma teatrale di Ibsen (“Casa di Bambola”) perché volevo che diventasse fiera ed indipendente.
Oggi posso dire che le aspettative sono state ben riposte. Lei è uno splendido dipinto vivente, dal pelo lucido e dagli occhi limpidi. Un’amica ed una compagna. Al pari di un essere umano. Ma a modo suo. Con quelle due macchie bianche sotto le ascelle a ammorbidire quel nero lucido e impenetrabile del suo pelo e quella aria propria di chi è conscia della sua stirpe e del suo essere unica ed irripetibile, come ogni essere vivente, anzi, come ogni essere consapevole.
Mattina
Una ennesima mattinata limpida, con gli scuri e la porta imprecisi nel loro adattarsi alle cavità di porte e finestre. Lasciano passare lamine sottilissime di luce grazie alle quale posso indovinare che ora è. Spesso ci prendo, soprattutto con le ore, meno con i minuti, ma è un’abilità che voglio migliorare con l’allenamento. La mattina è problematica, impone delle scelte, distrugge i pensieri della sera prima e li disperde come polvere dai davanzali. La mattina sa di torpore e di occhi che si aprono piano, ma anche di corde vocali inspessite e gola secca, a volte. La mattina non sopporta più lo spot, alla radio, della nutella con Pavarotti, c’è da chiedersi poi a che serva fare uno spot alla nutella, essendo la famosa crema al cioccolato e nocciola il classico prodotto che si vende da solo.
La mattina rifiuta di concentrarsi e di pensare, la mattina porta con se’ pensieri per le persone lontane e poi occhi e fusa feline che presidiano la porta del frigorifero dandoti il buon giorno a modo loro. Di mattina si osserva la brina sulle ragnatele, si stirano i muscoli e si scostano le coperte. L’aria viziata dal respiro che sovrasta il letto viene spazzata via da una finestra aperta sul panorama contratto dal freddo, acqua gelata sul viso ed acqua bollente nella caffettiera. Mostrare i denti al mondo in un sorriso sforzato.
Wendy nel frattempo non ha più dubbi sull’insania di Jack, quando scopre che i dattiloscritti del romanzo non sono altro che pagine e pagine di una frase ripetuta all’infinito: “Il mattino ha l’oro in bocca”.
Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.Il mattino ha l’oro in bocca.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=seDAcGXSP5I]I gatti si intrufolano ovunque…
E’ nota la curiosità felina, curiosità che, a volte, come ricorda il proverbio, può condurre a tragiche conseguenze. E’ tuttavia molto meglio quando la loro curiosità li spinge fino a… entrare in alcune delle copertine più famose della storia del rock: succede solo su The Kitten Covers!
Ecco alcuni esempi:




